ITALIAN GANGSTERS

  • 35_ITALIAN_GANGSTERS – Luca Micheletti
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  • VENEZIA FESTIVAL DEL CINEMA 2015 Favretto©reporter
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un film di Renato De Maria
con Luca Micheletti, Andrea Di Casa, Francesco Sferrazza Papa, Sergio Romano, Aldo Ottobrino, Paolo Mazzarelli,
Docu-fiction – Italia 2015. – Cinecittà Luce

In Concorso alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – Orizzonti

Attraverso le testimonianze dei protagonisti interpretati da attori che utilizzano le dichiarazioni rilasciate in interviste e libri a loro dedicati, documenti d’epoca e spezzoni di numerosi film si ripercorrono trent’anni di storia della malavita italiana.
Ezio Barbieri, Paolo Casaroli, Pietro Cavallero, Luciano De Maria, Horst Fantazzini, Luciano Lutring. Sono nomi e cognomi di ‘banditi’ (come titolava un importante film di Lizzani dedicato alla banda Cavallero) che hanno lasciato un segno nella società italiana che usciva dalla seconda guerra mondiale, affrontava gli anni del cosiddetti boom precipitando poi negli anni di piombo. La scelta di Renato De Maria è quella di farli parlare grazie ad attori forse poco noti ma assolutamente efficaci, i quali non ‘inventano’ il personaggio ma gli danno voce collocati in uno spazio neutro. Le parole sono quelle raccolte da grandi firme del giornalismo come Montanelli, Bocca, Biagi.
Ne emerge il ritratto di un’Italia apparentemente lontanissima nel tempo ma che invece non lo è. Le ingenuità dell’uno, la supponenza dell’altro, l’inaspettata cultura (si cita anche Nietzsche) del terzo o la militanza politica di un altro ancora contribuiscono alla creazione di un interessante mosaico in cui si innestano filmati di repertorio ma anche quelli che si chiamavano un tempo ‘filmini’ in superotto che raccontano del quotidiano di quegli anni.
A innervare ulteriormente il tutto… il cinema. Quello degli autori (a titolo di esempio Petri con La classe operaia va in Paradiso o Antonioni con I vinti) ma anche i cosiddetti B movies, poliziotteschi e no. La molteplicità di livelli di lettura di una fase cruciale della storia recente del Paese evita qualsiasi tentazione di mitizzazione dei soggetti presi in esame offrendoci con forza e senza pedanteria l’occasione per fare memoria su quella che all’epoca poteva anche essere definita ‘cronaca nera’ ma che, rivista con la giusta distanza che De Maria sa come individuare, si rivela una cartina al tornasole di qualità.